Genova – Incontro con Paul Bhatti, fratello di Shahbaz, il ministro per le minoranze del Pakistan ucciso per il suo impegno per il dialogo

Paul Bhatti – fratello del Ministro pakistano per le minoranze Shabhaz, ucciso nel marzo 2011 per il suo impegno a favore della convivenza cristiano-musulmana – ha incontrato mercoledì la Comunità di Sant’Egidio di Genova.

Bhatti, che ricopre la carica di Ministro pakistano per l’armonia nazionale, era in città su invito del cardinale Angelo Bagnasco, per inaugurare il ciclo di incontri “Cattedrale aperta” dedicato al tema “la fede che trasforma la vita”.

Il Ministro ha visitato la Basilica dell’Annunziata, dove la Comunità si riunisce tutte le sere per la preghiera, soffermandosi di fronte all’icona del beato Giovanni Paolo II. A margine della conferenza, ha incontrato un gruppo di giovani, ricordando il profondo legame tra Sant’Egidio e suo fratello e il grande lavoro della Comunità per il dialogo e il sostegno ai poveri in Pakistan.

Ai giovani, Paul Bhatti ha voluto raccontare come Shabaz, fin dall’età di tredici anni, fu colpito e indignato dalla povertà dei cristiani del suo paese: «Mio fratello – ha spiegato – sosteneva che venire incontro alle necessità dei deboli è responsabilità di tutti. Era quello che diceva papa Woytjla, quando affermava che ogni cristiano dovrebbe essere un politico perché la politica è mettersi al servizio degli altri, soprattutto dei poveri». Dopo l’attentato a Shabaz, Paul Bhatti aveva pensato di tagliare i ponti con il Pakistan «fino a quando – ha ricordato – non ho visto tutta quella gente commossa al suo funerale e ho compreso quanto bene aveva fatto. Allora mi sono ricordato di quello che mi diceva sempre: il coinvolgimento non è un’opzione, ma un dovere. Per tutti».

VIDEO INTERVISTA

Approfondimenti:

 Shahbaz Bhatti, un martire per la convivenza (Avvenire) 

Facebooktwittermail