Bukavu, Repubblica Democratica del Congo – I Giovani per la Pace e l’abbraccio agli anziani “stregoni”

A Bukavu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, il movimento dei Jeunes pour la Paix (Giovani per la Pace), espressione delle comunità di Sant’Egidio nelle scuole superiori del paese, lavora per quell’abbraccio tra le generazioni per cui prega papa Francesco: “Come vorrei una Chiesa che sfida la cultura dello scarto con la gioia traboccante di un nuovo abbraccio tra i giovani e gli anziani! E questo è quello che oggi chiedo al Signore, questo abbraccio!”. 
Si è recentemente concluso in città un ciclo di incontri, conferenze, feste, preghiere e manifestazioni, tutti animati da un’idea: quella di cambiare lo sguardo della società sugli anziani proprio a partire dai più giovani, contro ogni pregiudizio, contro ogni forma di violenza, per una solidarietà intergenerazionale, per una convivenza più umana e pacifica. 
Troppe volte infatti, nel Congo, ma anche in tanti altri contesti subsahariani, gli anziani sono considerati “stregoni”, accusati di rubare la vita dei più piccoli per allungare la propria. I Giovani per la Pace sono convinti di poter mettere in moto una rivoluzione culturale, un processo di cambiamento destinato a portare a una vera e più solida rinascita del continente africano. La cui crescita non potrà mai essere solo economica, ma dovrà fondarsi sul recupero di quei valori umanistici e profondi che sono il cuore di ogni cultura.  

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Dal Malawi a tutta l’Africa: case alloggio per anziani, luoghi di speranza e solidarietà intergenerazionale

Lo scorso 12 dicembre, nel quadro della visita compiuta da Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, alle belle, vivaci realtà del Malawi, è stata inaugurata a Blantyre la prima delle diverse case alloggio per anziani la cui costruzione è prevista in Africa nei prossimi mesi.
La casa alloggio di Blantyre ospiterà per ora tre donne sole, molto avanti negli anni, offrendo loro non solo la certezza di un riparo, bensì pure il calore di una nuova famiglia, quella della Comunità del Malawi. 
L’inaugurazione della casa è avvenuta alla presenza del Ministro per le disabilità e per gli anziani, il quale ha sottolineato nel suo intervento l’importanza del servizio agli anziani che Sant’Egidio svolge nel paese. La sua presenza ha significato l’impegno del governo ad appoggiare la scommessa culturale che la Comunità vuole vivere in Malawi e in tutta l’Africa.
Sant’Egidio si augura che l’intero continente possa essere percorso da un moto di simpatia e di vicinanza al mondo degli anziani. Non sempre, ormai, nemmeno in Africa, la vecchiaia si associa al rispetto. A volte una lunga vita è vista come il frutto di un furto operato ai danni degli altri, in particolare dei più giovani, e ricorrono allora le terribili accuse di stregoneria, si rischiano o si verificano casi di linciaggio. Ma anche senza giungere a tali eccessi gli anziani – e in specie gli anziani soli – vivono senza tutele e con poche prospettive la veloce evoluzione dei contesti africani.
Occorre costruire ponti tra le generazioni, occorre guardare al futuro con uno sguardo ravvicinato. E’ questo lo sforzo che stanno vivendo le comunità africane di Sant’Egidio. Cresce la coscienza che quello degli anziani è un grande problema sociale e umano a cui dare una risposta, si comprende l’importanza di una più larga rete di supporto e di sensibilizzazione
Ecco perché la casa alloggio di Blantyre è solo la prima, il primo di una serie di spazi aperti alla speranza e alla solidarietà intergenerazionale. Già altre case alloggio, ancora in Malawi, e poi in Mozambico, in Benin, in Burkina Faso, in Costa d’Avorio, nella Repubblica Democratica del Congo, sono in fase di progettazione.

 

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Uno straordinario vivere. Un ciclo di incontri alla Luiss

"Abbiamo imparato cose che nessun libro ti insegna". E' questo uno dei commenti raccolti dopo il primo incontro del ciclo "Uno straordinario vivere", promosso dagli universitari di Sant'Egidio. Grazie alla collaborazione di alcuni docenti, a marzo e aprile nelle aule universitarie della "Luiss – Guido Carli" si alterneranno testimoni della solidarietà e persone impegnate nell'integrazione e nella pace.  

Protagonista dell'incontro "La città degli invisibili", tenutosi lo scorso 14 marzo, è stato Remigio S., un ex senza fissa dimora, amico di lunga data degli universitari di Sant'Egidio. Sollecitato dalla curiosità del pubblico e del docente che ospitava l'incontro, Remigio ha rivelato la formula semplice di una vita felice e piena di senso: amicizia e fiducia che gli altri sono una risorsa e non un nemico da cui difendersi.

 

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