Un ponte fra le generazioni in Malawi. Adolescenti e giovani gridano: “Viva gli anziani!”

Le comunità di Sant’Egidio del Malawi sono da tempo impegnate in un accompagnamento partecipe e fiducioso delle giovani generazioni
E’ quanto accade settimanalmente nei centri nutrizionali o nelle Scuole della Pace, ambienti che gratuitamente sostengono i bambini di quartieri poveri, villaggi ed istituti, si preoccupano che crescano bene e che procedano con successo nel loro cammino scolastico. E’ quanto avviene pure con gli adolescenti, raccolti nel movimento ‘Youth for Peace’
Il Malawi, questo paese così giovane – metà della popolazione ha meno di 18 anni -, guarda al futuro anche grazie a Sant’Egidio. Cresce anche condividendo le visioni di pace e di solidarietà che scaturiscono dal lavoro di Sant’Egidio. 
E’ in tale prospettiva che si colloca Youth for Peace. Giovani e giovanissimi che intendono fare tessuto nel loro paese, dare un proprio contributo alla crescita umana, culturale, solidale del Malawi. Ad esempio raccordando tra loro le diverse generazioni, costruendo un ponte tra lo sguardo e il passo di un minore e la memoria e la saggezza di un anziano. Nel settembre scorso 1500 adolescenti di ‘Youth for Peace’ si sono riuniti a Lilongwe e a Blantyre per gridare “Viva gli anziani!”.
Gli anziani sono spesso i più poveri del corpo sociale malawiano. Non esiste, infatti, un sistema pensionistico che tuteli anche chi ha lavorato nei campi; chi non ha figli o parenti in grado di stargli accanto, si ritrova solo, senza risorse, talvolta circondato dalla diffidenza e dal disprezzo. Sì, perché, soprattutto nei contesti rurali, gli anziani rischiano di essere considerati degli stregoni: la loro lunga vita l’avrebbero rubata ai giovani, ai bambini che non ci sono più.
A Blantyre circa 1000 giovani si sono ritrovati nella Limbe Cathedral. A Lilongwe in 400 studenti hanno organizzato una riflessione comune. Discorsi, testimonianze, scambi di idee: i giovani per la pace crescono così alla scuola di parole umane e solidali, comprendono che non c’è alcun motivo di disprezzare gli anziani, perché questo sarà un giorno – fortunatamente – il destino di ciascuno. 

 

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