La preghiera per la pace di Anversa rivissuta in tante parti del mondo

Se – come ha detto papa Francesco – l’attualità è tragicamente segnata da una guerra che si combatte a capitoli, a puntate, ha un senso che le comunità di Sant’Egidio nel mondo vivano lo spirito di Assisi in più luoghi, in successione, dando seguito all’immagine di pace, memoria e unità che viene dalla cerimonia al Grote Markt di Anversa, continuando a declinare in nuovi contesti il messaggio della Preghiera per la Pace del 9 settembre scorso, ben documentato sul sito della Comunità, www.santegidio.org..
Manifestazioni analoghe a quelle di Anversa si sono svolte in questi giorni in Messico, presso l’Università Iberoamericana, gestita dalla Compagnia di Gesù, avendo presente lo sfondo di violenza diffusa che insanguina la regione mesoamericana. In Camerun, dove leader cristiani e musulmani hanno voluto riaffermare l’impegno a vivere il dialogo e l’amicizia interreligiosi nonostante la minaccia fondamentalista di Boko Haram e fare memoria delle vittime dell'epidemia di Ebola. E ancora a Cuba, per la prima volta, in una cerimonia particolarmente suggestiva che ha ricalcato quella di Anversa e si è conclusa nella splendida cornice di Plaza de Belén, a La Habana Vieja.
E infine a Bukavu, nella Repubblica Democratica del Congo, in uno degli occhi del ciclone della tempesta violenta che scuote il mondo. Rappresentanti delle religioni e della società civile hanno partecipato alle tavole rotonde e alla cerimonia finale a Place de la Paix, affermando che la costruzione di una società pacifica è responsabilità di tutti.
Questo fin’ora, ma nuove preghiere per la pace sono in preparazione, lo spirito di Assisi continua a soffiare e diviene impegno da portare avanti per tutto l’anno che viene.

 

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Africa – La preghiera per la pace, memoria fedele di tante situazioni difficili, “ardente aspirazione” di uomini e donne senza numero

Domenica scorsa, 25 maggio, papa Francesco, pellegrino sui luoghi in cui è nato e vissuto il Principe della Pace, aveva voluto sottolineare la necessità e l’importanza di ogni sforzo e di ogni preghiera per la pace. “Costruire la pace è difficile”, aveva detto, “ma vivere senza pace è un tormento. Gli uomini e le donne del mondo intero ci chiedono di portare davanti a Dio la loro ardente aspirazione alla pace”. E aveva continuato: “Tutti abbiamo il dovere di farci strumenti e costruttori di pace, prima di tutto nella preghiera”.
Le comunità di Sant’Egidio nel mondo intendono portare avanti con fedeltà un tale impegno. Si diffonde, in ogni realtà, l’abitudine a riunirsi almeno una volta al mese per invocare da Dio quella pace che Lui solo può assicurare pienamente, per ricordare uno per uno i nomi degli stati e delle regioni del mondo visitate e tormentate dal demone della violenza e della guerra.
Negli ultimi giorni due comunità africane hanno vissuto l’appuntamento per la pace in maniera più viva e larga del solito, come testimoniano le notizie e le foto pubblicate sul sito www.santegidio.org. 
Dalla Repubblica Democratica del Congo, dalla regione del Kivu, tanto sofferente a causa delle milizie armate, da Bukavu, è salita un'invocazione per la fine di ogni violenza, per la pace in ogni angolo del mondo. E significativa è stata anche l’attenzione data all’incontro dai media locali, un dato che riflette la crescente domanda di pace che si registra in Africa.
Qualche migliaio di km più a nord-ovest un’altra bella e sentita preghiera si è celebrata a Bamako, per chiedere che finiscano gli scontri armati che ancora insanguinano il nord del Mali, perché si trovi e si percorra la via del dialogo e della riconciliazione tra tutte le parti in causa. 
Il sito della Comunità riporta la storia di P., donna anziana, maliana, giunta “dopo ore di cammino da un quartiere molto distante. Incurante della stanchezza, pur di unirsi alla preghiera. La donna si è commossa nell'ascoltare quanti paesi nel mondo vivono ancora senza pace: ‘Pregherò ogni giorno per il mio paese, il Mali, ma anche per gli altri che oggi ho sentito nominare’”.

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