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Conoscere la storia dell’Europa attraverso i suoi testimoni, per esserne nuovi cittadini: l’incontro di Genti di Pace con Rita Prigmore, testimone dell’olocausto dei Rom
Più di 300 persone – e tra loro vari Rom e Sinti – del Movimento Genti di Pace, hanno ascoltato in un silenzio partecipe e commosso il racconto della sig.ra Prigmore; dalla storia della sua famiglia commerciante di cesti in vimini, all’arrivo delle leggi razziali e dei primi deportatati nei campi di concentramento, fin alla tragica esperienza personale degli esperimenti medici sui gemelli che ha portato alla morte della sorella e ad aver subito lei stesso gravi interventi.
Poi Rita Prigmore, felicitandosi dell’esperienza di Genti di Pace, ha concluso con un appello per il presente e il futuro: “non accettate mai che vi siano discriminazioni per una presunta razza o un gruppo etnico o religioso; costruite insieme un’Europa che sa accogliere tutti”.
Daniela Pompei introducendo l’incontro ha sottolineato l’importanza per Genti di Pace (movimento costituito da italiani e immigrati provenienti da oltre 120 paesi) di conoscere la storia del nostro continente – anche all’indomani del conferimento del Premio Nobel per la pace alla UE – attraverso le parole di una testimone eccezionale come Rita Prigmore, per essere cittadini consapevoli e pronti alla costruzione della nuova Europa.
In 2000 verso Auschwitz con Sant’Egidio
Migliaia di giovani europei sono in partenza verso Auschwitz, in Polonia, per partecipare ad un grande incontro di riflessione sull’antisemitismo e dire no al razzismo e alla violenza che, anche se con volti diversi, sembrano riprendere spazio nelle nostre società colpite dalla crisi economica. Provengono da otto paesi, specialmente dell’Europa orientale: oltre all’Italia, Repubblica Ceca, Polonia, Romania, Russia, Slovacchia, Ucraina e Ungheria. E’ la terza edizione dell’Incontro Internazionale “Giovani europei per un mondo senza violenza”, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio.
La proposta nasce dall’aver constatato, specialmente tra le giovani generazioni, un aumento degli episodi di violenza nei confronti delle minoranze e degli stranieri. Negli ultimi anni sembrano riemergere in modo preoccupante atteggiamenti antisemiti, di antigitanismo, xenofobia e razzismo, che sfociano spesso in atti criminali. Riappaiono bande neonaziste, si ripetono aggressioni contro contro rom e immigrati.
Da ciò l’importanza di visitare Auschwitz, luogo simbolo dell’orrore delle discriminazioni.
I duemila giovani ascolteranno testimonianze commoventi di sopravvissuti dell’olocausto. Come quella di Rita Prigmore, donna sinta tedesca, sopravvisssuta allo sterminio nazista della seconda guerra mondiale che eliminò anche 500 mila zingari europei. Nel recente incontro “Uomini e religioni” a Sarajevo, Rita ha raccontato la sua storia dolorosa. Deportata con la famiglia, fu sottoposta agli esperimenti sui gemelli del dottor Mengele che causarono la morte della sorellina Rolanda. Scampata alla morte, ha vissuto negli Stati Uniti e recentemente è tornata in Germania per gestire un’organizzazione di sinti per la difesa dei diritti umani.
La visita ai luoghi della Shoah, le testimonianze e i tre giorni di riflessioni vogliono essere per i giovani un’occasione per rendere i giovani europei protagonisti della sfida decisiva per l’Europa: promuovere la cultura del convivere e riconoscere la dignità della differenza.