L’età anziana tornante “decisivo” nella Chiesa e nella società

La Comunità di Sant’Egidio partecipa oggi, domenica 28 settembre, al grande incontro voluto da papa Francesco con gli anziani e i nonni del mondo a p.zza San Pietro. 
Un evento in due fasi, la prima in forma di testimonianza e di dialogo, la seconda con la liturgia eucaristica. Al centro “la benedizione di una lunga vita”, come dice il titolo dell’iniziativa. 
Gli anziani della Comunità di Roma, come tutti coloro che sono coinvolti nel servizio ai più sofferenti o ai più soli tra quanti vivono la terza età, vuoi nelle case famiglia di Sant’Egidio, vuoi negli istituti e nelle cliniche di lungodegenza, come pure nel tessuto della Roma dei quartieri, si sono diretti di mattina presto verso San Pietro per una giornata che intende dire “No” alla cultura dello scarto” e “Sì” a una cura della vita che coinvolga tutti e tutti accompagni.
Perché, come ha detto mons. Vincenzo Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, a Radio Vaticana “gli anziani non sono ‘scarti’, anzi stanno nel cuore stesso della Chiesa. [C’è] una ‘decisività’ di questi anni, della terza età, per la vita delle famiglie, della Chiesa e della nostra società”.

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Ouellé, Costa d’Avorio – Una campagna di vicinanza tra giovani e anziani, contro l’abbandono e il pregiudizio

Si è conclusa da qualche giorno la campagna “di cortesia” che in Costa d’Avorio ha visto protagonista la locale Comunità di Sant’Egidio, impegnata nello sforzo di mettere al centro dell’attenzione pubblica la vita degli anziani ivoriani, il loro bisogno, il loro desiderio di un più forte patto intergenerazionale.
Gli anziani, che nella società tradizionale africana erano influenti e rispettati, sono ora, nel mutato contesto socioeconomico, nel differente clima culturale di una globalizzazione senz’anima, sempre meno considerati, quando non abbandonati, sempre più soli, sempre più lontani dal fluire della vita, a volte vittime del pregiudizio e di quella superstizione per cui continuerebbero a vivere “succhiando” l’altrui esistenza, quella dei neonati che vivono pochi giorni e così via (un pregiudizio e una superstizione che possono avere conseguenze anche gravissime, non solo la solitudine e l’emarginazione, ma anche i linciaggi).
La campagna, che ha fatto perno sulla cittadina di Ouellé, ha visto succedersi assemblee informative nelle scuole, iniziative di sensibilizzazione nelle piazze dell’abitato, una grande festa finale per la “celebration des personnes agés”. La speranza è che essa avvii una riconciliazione tra giovani e anziani, apra a un rinnovato incontro tra le generazioni, possa essere replicata in altri contesti, in altre città e paesi africani.

 

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Un libro per i 40 anni del servizio di Sant’Egidio agli anziani

La Comunità di Sant’Egidio di Roma ricorda quest’anno l’inizio del proprio servizio agli anziani.  

Nel 1973, in una città molto diversa da quella attuale, le cui dinamiche demografiche non facevano certo pensare a un progressivo invecchiamento della popolazione, Sant’Egidio ha intuito quello che sarebbe stato uno degli scenari del futuro. Soprattutto ha colto il grande male del mondo degli anziani, l’isolamento, la solitudine, il rischio di essere quelle “vite di scarto” di cui parla Bauman, cui allude papa Francesco.

Il servizio è divenuto allora amicizia, accompagnamento, condivisione, familiarità. Le “case famiglia” gestite dalla Comunità in vari quartieri di Roma e in un sempre maggior numero di città del mondo sono una sintesi felice dell’approccio di Sant’Egidio alle fragilità della terza età.

40 anni dopo il suo avvio il servizio agli anziani è uno dei più diffusi tra le comunità di tutto il mondo, non solo nel Vecchio Continente, ma anche in quelli più “giovani”, l’Africa, l’America Latina, l’Asia. Ovunque Sant’Egidio è presente si fa vicino agli anziani, ne difende la vita, la accompagna, la sostiene.

L’esperienza di quattro decenni di vicinanza agli anziani è rifluita in un bel libro a più mani, “La forza degli anni. Lezioni di vecchiaia per giovani e famiglie”. Un insieme di contributi che riflettono sulla condizione anziana, suggeriscono percorsi concreti, si interrogano su un’età, la sua forza, le sue prospettive. 

Sì, l’età anziana è una forza. La vecchiaia, come ogni stagione della vita, ha la sua bellezza. Come scrive Andrea Riccardi nell’Introduzione al volume, essere anziani non è per forza di cose un naufragio, può essere un approdo. E il libro aiuta a scoprire come vivere tale approdo.

Anche oltre il mondo di Sant’Egidio. Esso è stato finora presentato in diverse città italiane, e in decine di quartieri di Roma. In municipi, parrocchie, “centri anziani”, case di riposo, biblioteche, un pubblico di ogni età ha potuto apprezzare una sapienza un po’ controcorrente, ma di cui si ha tutti bisogno, perché tutti – si spera – saranno anziani. E perché per tutti è una liberazione comprendere che “la vita non è solo produzione”, ma “qualcosa di più ricco, di più complesso”. E’ affetti e speranza, relazionalità e scambio. Tutti sono necessari, nessuno va scartato. Tutti hanno bisogno gli uni della forza degli altri.

 

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