Adjumani (Uganda) e Al Fakiha (Libano): Sant’Egidio a sostegno dell’istruzione

Sono state recentemente pubblicate sul sito www.santegidio.org notizie relative al sostegno che la Comunità ha messo in campo in favore di minori che, in contesti diversi, sono stati costretti a lasciare la propria terra a causa dei conflitti in corso. L’aiuto di Sant’Egidio ha permesso loro di non perdere il diritto all’istruzione e di continuare a coltivare la speranza in un prossimo ritorno alla pace ed alla normalità.
Uno dei due scenari considerati è quello dell’Uganda settentrionale. Qui, nel “Nyumanzi Settlement” vivono migliaia di profughi del Sud Sudan tra cui la Comunità ha aperto una scuola primaria. Il progetto – finanziato con una colletta cui hanno partecipato tutte le famiglie di Sant'Egidio nel mondo – è articolato in sette classi, coinvolge una decina di insegnanti e centinaia di ragazzi e ragazze tra i sei e i 14 anni. Dopo aver cominciato le lezioni sotto gli alberi si è passati all’utilizzo di grandi tende attrezzate con banchi e si prevede di iniziare presto la costruzione di aule in muratura.
Passando in un’altra regione del pianeta, è bello quanto accade in Libano, nella valle della Beqaa, ai confini con la Siria. Qui, come conseguenza dei violenti scontri in atto nella zona, si sono diretti migliaia di profughi, famiglie con tanti bambini, spesso molto piccoli. Qui è sorta, grazie all’impegno di Sant’Egidio, una Scuola della Pace che opera da ormai tre anni. Nella località di Al Fakiha sono stati presi in affitto diversi locali per permettere la continuazione del percorso formativo di molte centinaia di bambini, che ora si alternano in due turni, mattina e pomeriggio, per seguire i curricola del paese da cui mancano da tre anni: una volontà di restare legati alla propria storia, una riaffermazione della fiducia che la pace e la convivenza sono destinati a riaffermarsi nella regione. 

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