Il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, ha recentemente visitato le comunità che vivono ed operano in Nigeria, nonché il centro DREAM gestito dalla Congregazione di San Vincenzo de’ Paoli ad Abuja.
La visita nasceva dal desiderio di essere ancora più vicini a fratelli e sorelle che, come milioni di altri nigeriani, vivono nella preoccupazione e nell’insicurezza a causa dell’attività terroristica portata avanti dal movimento fondamentalista Boko Haram.
Se tutto il mondo ha provato orrore per gli attentati di Parigi o per altri tragici episodi sotto i riflettori dei media internazionali, minore è la copertura del terrore che colpisce alcuni paesi africani e tra questi la Nigeria, più debole la partecipazione alla sofferenza delle popolazioni coinvolte.
Per Sant’Egidio non dev’essere così. La presenza di Marco Impagliazzo accanto alle comunità nigeriane ha voluto e vuole dire che se un membro del corpo soffre, tutte le membra soffrono con lui, e che l’intera Comunità prega e spera per la pace e il pieno ripristino della convivenza interreligiosa.
Particolarmente significativa, in questo senso, la risposta offerta dalle Scuole della Pace della Comunità in Nigeria e altrove. Le Scuole della Pace, veri e propri luoghi di educazione alla convivenza, di accompagnamento delle giovani generazioni alla pace, sono la strada per vincere il terrore e la guerra non tanto con le armi, bensì con la pratica del rispetto e dell’amicizia, con l’allargamento degli orizzonti, con la costruzione di una coscienza e di un avvenire condivisi. Bambini e ragazzi di ogni fede studiano e camminano insieme settimana dopo settimana testimoniando che la pace è possibile, che la pace è il futuro.
Nella sua visita Impagliazzo ha ascoltato i rappresentanti della Comunità in Nigeria raccontare degli spargimenti di sangue, della diffusione di una cultura del disprezzo e dell’odio, ma ha anche potuto toccare con mano il coraggio e la fiducia di giovani che non vogliono cedere alla rassegnazione e al pessimismo e che intendono continuare a percorrere la strada delle “tre p” – preghiera, poveri, pace – tracciata da papa Francesco nella sua visita a Sant'Egidio del 15 giugno scorso.