Per la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani la Comunità di Sant'Egidio di Uvira, in Sud Kivu, ai confini col Burundi, ha organizzato una celebrazione che ha visto la partecipazione del vescovo, mons. Sebastien Muyengo, e di rappresentanti della Chiesa ortodossa del Patriarcato di Alessandria, della Comunione Anglicana, delle Chiese Luterana, Metodista e Pentecostale.
Nella stessa occasione mons. Muyengo ha voluto visitare la casa che Sant’Egidio sta ristrutturando nel centro città per accogliere alcuni anziani che, accusati di stregoneria, sono riusciti a sfuggire al linciaggio grazie al nostro intervento.
Le accuse di stregoneria rivolte agli anziani sono un diffuso e gravissimo problema in tutta l’Africa centro-orientale e tutte le comunità di Sant’Egidio sono impegnate nella costruzione di una mentalità diversa, che salvaguardi la vita di tanti innocenti e liberi da una superstizione degradante e violenta.
Ricordiamo che proprio a Uvira Sant’Egidio fu dolorosamente colpito da quanto accadde a Sophie Mulondala, donna ottantenne, accusata di aver provocato la morte della nipotina con pratiche magiche, e dunque linciata dalla gente del quartiere insieme al figlio, che inutilmente tentava di difenderla (marzo 2011). La Comunità ha organizzato delle assemblee cittadine, informative e di sensibilizzazione, proprio per proteggere chi è vittima di tali accuse insensate, nonché per costruire una cultura differente. E ha moltiplicato le visite a casa dei più vecchi. Alcuni anziani, sin’allora trattati come streghe o stregoni, hanno visto cambiare l’atteggiamento dei loro vicini quando i giovani della comunità di Uvira hanno iniziato a frequentarli.