In questi giorni in cui si annuncia il prossimo viaggio di papa Francesco a Cuba, mentre il disgelo in corso tra la repubblica caraibica e gli Stati Uniti è una delle poche buone notizie sullo scenario internazionale, la Comunità di Sant’Egidio dell’isola è impegnata nel radicare la sua presenza, nel rafforzare la propria amicizia coi poveri, nella sfida di parlare alle nuove generazioni, comunicando a tutti “l’arte di costruire la pace”.
E’ questo il nome di una campagna di solidarietà che i Jovenes por la Paz (Giovani per la Pace), il movimento giovanile di Sant'Egidio, sta portando avanti in diverse città cubane e in particolare nella capitale, L’Avana.
Laddove Sant’Egidio è presente tra i giovani, un po’ in tutto il mondo, un tema centrale è quello della solidarietà tra le generazioni, dell’amicizia tra i giovani e gli anziani. I giovani delle scuole secondarie scelgono di porre al centro l’attenzione nei confronti dei più anziani come un’occasione preziosa per far camminare insieme il passato, il presente, il futuro; come un impegno a far sì che nessuno sia messo ai margini della vita sociale; come un richiamo a una gioia, a una sensibilità, a una speranza, che sia di un popolo, e di un popolo intero. L’arte di gioire e di sperare, l’arte di costruire la pace, si imparano insieme, rifiutando la cultura dello scarto e ponendo le basi di una cultura dell’inclusione. Perché ognuno si arricchisce nell’incontro con l’Altro.
Ecco allora che all’Avana si sono succeduti per diversi giorni incontri, rappresentazioni, momenti di festa, laboratori di disegno, fotografia, canto, ballo, teatro. L’opportunità per tanti di esprimere il proprio talento, mettendolo a frutto a vantaggio degli altri, e in specie dei più poveri.
Il tutto è culminato in un grande evento conclusivo a Plaza de Belén, nel cuore dell’Avana “vecchia”. Le giovani generazioni, riunite sullo sfondo della città coloniale, saldavano il passato al futuro e indicavano una via possibile di solidarietà intergenerazionale, di azione civile e culturale.