La chiesa di San Bartolomeo all’Isola Tiberina, fu affidta alla Comunità di Sant’Egidio dal beato Giovanni Paolo II, perchè ne facesse il memoriale dei testimoni della fede e dei martiri del XX e XXI secolo.
Per questo, venerdì 19 ottobre, un popolo variegato, fatto di pellegrini polacchi, di giovani e di famiglie della Comunità di Sant’Egidio, si è raccolta nella chiesa per una liturgia eucaristica, nel corso della quale sono state affidate alla basilica le memorie di tre martiri polacchi dei nostri tempi: i beati Karolina Kózkówna, Stanisław Starowieyski e p. Jerzy Popiełuszko.
La liturgia è stata presieduta dal cardinale Stanisław Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, e concelebrata dal cardinale Kazimierz Nycz, arcivescovo di Varsavia, da mons. Józef Michalik, presidente della conferenza episcopale polacca, e da mons. Stanisław Gądecki, arcivescovo di Poznań.
Tra i numerosi pellegrini dalla Polonia, tra cui i fratelli del beato p. Jerzy Popiełuszko e il figlio di Stanisław Starowieyski, il “raggio luminoso di Dachau” come lo ha definito nella sua omelia il cardinale Nycz. Richiamando i lavori del Sinodo sulla nuova evangelizzazione, l’arcivescovo di Varsavia ha ricordato come “la testimonianza dei martiri sia il segno più visibile per il mondo di oggi” e ha espresso la sua gioia di offrire le reliquie di tre figli della nazione polacca alla venerazione dei fedeli che si recheranno nella basilica di San Bartolomeo all’Isola.
I tre beati hanno donato la loro vita in epoche diverse del Novecento, a testimonianza della fede viva e delle sofferenze affrontate dai cristiani polacchi nel servizio al Vangelo. La beata Karolina Kózkówna fu uccisa da un soldato russo il 18 novembre 1914, pochi mesi dopo lo scoppio della prima guerra mondiale; il beato Stanisław Starowieyski morì nella notte di resurrezione del 1941 dopo aver confortato i compagni di prigionia nel lager di Dachau; il beato p. Jerzy Popiełuszko, cappellano del sindacato libero Solidarność, fu torturato e ucciso dalla polizia segreta comunista il 19 ottobre 1984.
LE LORO VITE SONO NARRATE SUL SITO DELLA BASILICA
SULL’EVENTO UNA SERIE DI ARTICOLI SULLA STAMPA
STAMPA POLACCA
Relikwie polskich męczenników w bazylice św. Bartłomieja
Relikwie polskich blogoslawionych w rzymie
W rzymskiej bazylice złożono relikwie trojga polskich błogosławionych
Virginia viveva da sola, in due stanze in affitto. Entrando in casa, ti accoglieva la penombra di una lampadina fioca ed un odore di chiuso, di latte scaldato, di polvere..jpg)
Nell’ultima settimana di agosto, come ormai da tradizione, gli “Amici della Comunità di Sant’Egidio” di Mosca hanno organizzato una vacanza alla quale hanno partecipato un gruppo di anziani due istituti geriatrici; alcuni amici senza fissa dimora; vari poveri che in passato vivevano per strada e che, grazie al sostegno degli amici di Sant’Egidio, hanno trovato alloggio in strutture di accoglienza; alcune famiglie che vivono in situazione di disagio economico e sociale; tanti amici conosciuti a Mosca in diverse occasioni; giovani lavoratori e universitari.
Ogni estate la vacanza degli “amici della Comunità di Sant’Egidio” è anche l’occasione per far conoscere a tutti i partecipanti alcune novità sulla vita della Comunità del mondo e per non restare indifferenti alle sofferenze di chi è lontano. Poiché l’anno scorso il ricavato della vendita degli oggetti prodotti da uno dei laboratori era stato devoluto a sostegno del programma DREAM in Africa, quest’anno una mattinata è stata dedicata al racconto sulle novità del programma. Il laboratorio di cucito, inoltre, ha prodotto alcuni oggetti che gli amici di Sant’Egidio venderanno per continuare a sostenere la cura dei bambini africani. In questo modo continua la costruzione del ponte di solidarietà tra la Russia e l’Africa, che gli amici di Sant’Egidio stanno promuovendo da alcuni anni.
I giorni trascorsi con gli amici poveri di Mosca hanno confermato la bellezza di un’amicizia gratuita che da tanti anni lega i poveri di diverse generazioni, dai più giovani ai più anziani, agli “amici della Comunità di Sant’Egidio”. Se la vacanza estiva è uno dei momenti più alti di questa amicizia, le visite regolari e l’affetto continueranno durante l’anno, in attesa della prossima estate, per una nuova vacanza piena di sorprese e di momenti di gioia.



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All’inizio di agosto, quaranta giovani della Comunità di Sant’Egidio di Genova e Pavia hanno vissuto una settimana di solidarietà con i bambini di alcuni villaggi nel nord dell’Albania e con i minorenni detenuti nel carcere di Shenkoll..jpg)
Anche il corso di lingua italiana organizzato nello stesso periodo nel carcere di Shenkoll ha significato un incontro della Comunità con i dolori e le speranze dei giovani albanesi.





Per affrontare i temi più urgenti delle odierne società, della convivenza e della pace, centinaia di leader religiosi di tutte le confessioni e personalità del mondo della cultura e della politica, da oltre 60 Paesi, si incontreranno dal 9 al 11 settembre prossimo a Sarajevo, città simbolo della storia contemporanea.
Kamenge, quartiere popolare della periferia di Bujumbura, capitale del Burundi.
Padre Nostro in kirundi di suor Bernardetta. Ma anche la croce e il rosario di sr. Lucia parla del com-patire delle tre consorelle con i popoli dei Grandi Laghi, travolti in questi anni dai demoni della violenza etnica e predatoria – “Siamo contente di essere Chiesa che in forza del Vangelo annuncia, denuncia, serve, conforta, resta punto di riferimento per tutto il popolo. La riconoscenza che la gente ci dimostra perché restiamo accanto a loro anche nelle difficoltà attuali, ci dà gioia”, aveva scritto sr. Bernardetta -.